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AGESCI Gruppo Cittadella 2
AGESCI Gruppo Cittadella 2

Del nostro meglio… per… essere pronti… a… servire! Gioco, Avventura, Servizio.

Che significato hanno per noi scout queste parole?

Quali sono le tappe del percorso formativo che l’AGESCI e il nostro Gruppo propongono?

Scoprilo!

 


Lupetti e coccinelle: il gioco per crescere

Il grande gioco dello scautismo inizia fin da bambini, con la proposta di una esperienza fantastica giocata e vissuta nell’ambiente fantastico della Giungla di Kipling o nell’atmosfera del Bosco.

Nel Branco e nel Cerchio sono accolti bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni: rispettivamente Lupetti, Lupette e Coccinelle.

Il gioco è l’elemento centrale del metodo della branca: attraverso il gioco i bambini si misurano continuamente con se stessi, conoscono il proprio corpo, ne acquisiscono il controllo, imparano a rispettare le regole e a vivere in armonia con gli altri, esprimendosi e comunicando con creatività e fantasia.

Lo spirito di gioia e di “famiglia felice” li unisce in una comunità di bambini con adulti educatori, in una vita a contatto con la natura, di cui imparano a conoscere e a scoprire le bellezze e le ricchezze, dono di Dio, in un impegno a giocare con gli altri facendo sempre del “proprio meglio.

Del nostro meglio” è il motto dei Lupetti. “Eccomi” quello delle Coccinelle.

Il Branco o il Cerchio propongono ai bambini un cammino di autoeducazione per:

– maturare, affrontando in modo critico le esperienze e le occasioni offerte loro;

– partecipare in prima persona ed in maniera attiva a tutte le attività, portando agli altri il proprio contributo ed offrendo la propria collaborazione;

– vivere un’esperienza comunitaria, in cui ciascuno ha una identità individuale e un suo ruolo, e in cui l’impegno e la responsabilità del singolo sono indispensabili per la crescita del gruppo.

L’Unità di Branco o di Cerchio garantisce che bambini di età diversa collaborino e giochino insieme, nel rispetto reciproco; favorisce l’inserimento dei più piccoli; dà la sicurezza e la familiarità del piccolo gruppo, ponendosi come valido riferimento per i bambini.

Nel nostro Gruppo è presente un Branco di Lupetti e Lupette, il Branco Nord-Est.

Esploratori e Guide: protagonisti dell’avventura

Il Reparto è l’Unità di ragazzi e/o ragazze dai 12 ai 16 anni, gli Esploratori e le Guide.

Il Reparto comprende tre o quattro Squadriglie, formate da 7/8 ragazzi o ragazze che progettano e realizzano in modo autonomo attività ed imprese.

Il Reparto è una comunità di ragazzi e Capi, uniti dalla stessa Legge, dieci articoli semplici ma impegnativi, che propongono uno stile di vita, lo stile scout, che gli adulti e i ragazzi sono liberamente impegnati a rispettare.

Estote parati” (siate pronti) è il motto del Reparto, ed esprime la disponibilità di essere sempre pronti ad aiutare gli altri con competenza.

Le esperienze del Campo, delle Uscite della Squadriglia e del Reparto sono elementi del metodo scout che permettono di formare il carattere, di acquisire familiarità con la natura, di creare buone abitudini che favoriscano la vita comune e il rispetto dell’ambiente.

Nel Reparto la crescita personale è stimolata e aiutata da un sistema progressivo di assunzione di responsabilità, che vede il singolo ragazzo o ragazza protagonista della propria crescita attraverso:

– la vita all’aperto, vissuta come avventura, connaturata all’età e ispirata a reali vicende della vita, basata sull’uso delle tecniche tipiche dello scouting. I ragazzi e le ragazze sono stimolati così ad acquisire senso di responsabilità, competenza, capacità organizzativa ed autonomia.

– il gioco, che rende le attività appassionanti e infonde serenità nell’affrontare le difficoltà.

– la vita di gruppo attuata nella piccola comunità della Squadriglia e nella più ampia comunità di Reparto.

– l’essenzialità, che prevede attività realizzate nella semplicità, per una concreta educazione a queste virtù e per favorire la partecipazione alle attività di tutti i ragazzi, indipendentemente dalle loro condizioni economiche.

– il servizio, concretizzato in piccoli impegni quotidiani tesi ad aiutare il prossimo.

– l’abilità manuale, utilizzata come stimolo concreto alla creatività.

– l’osservazione e la deduzione, sviluppate per aiutare a superare l’introversione e per aiutare i ragazzi e le ragazze ad interessarsi della società e del mondo che li circonda.

Nel nostro Gruppo è presente un Reparto femminile, il Reparto Brownsea e un Reparto maschile, il Reparto San Giorgio.

Rover e scolte: giovani capaci di impegno e solidarietà

La branca Rover/Scolte si rivolge ai giovani e alle giovani tra i 16 ed i 20/21 anni e si propone di favorire, attraverso l’autoeducazione, la crescita di ciascuno nella disponibilità al servizio del prossimo e nello sforzo di maturare delle scelte per la propria vita.

I giovani e le giovani si uniscono in Comunità di Rover e Scolte, formate da un primo momento chiamato Noviziato e da un secondo momento chiamato Clan, se maschile, Fuoco, se femminile, Clan/Fuoco, se misto.

Il motto della branca è “Servire“: esprime la convinzione che il vero modo per essere felici sia quello di procurare la felicità agli altri mettendosi al loro servizio.

Strada, Comunità e Servizio costituiscono i tre elementi complementari ed indissociabili della branca; sono l’espressione della visione globale dell’uomo e della donna della Partenza che è:

– in cammino sulla Strada, esperienza di vita povera ed ascetica, luogo di conoscenza di sé (dei propri limiti e delle proprie potenzialità) e del mondo che lo circonda, di disponibilità al cambiamento, di impegno a costruirsi con pazienza e fatica;

– disponibile all’incontro con gli altri, alla condivisione di gioie e sofferenze, di speranze e progetti; la Comunità, infatti è luogo di crescita e di confronto attraverso cui si riscopre la propria personalità;

– pronto al Servizio, che diviene modo abituale di relazione con i fratelli, attraverso l’ascolto e l’attenzione per i più piccoli, i più deboli, gli emarginati, il dono delle proprie capacità, creatività, abilità manuale, gioia di vivere.

I giovani, nel corso del primo anno di Clan/Fuoco, manifestano la volontà di impegnarsi firmando la Carta di Clan, un documento della Comunità che rende esplicite le proprie caratteristiche e tradizioni. È il momento dell’assunzione di una responsabilità diretta di servizio e di condivisione all’interno del Clan/Fuoco.

La Partenza segna il termine dell’esperienza educativa ed è il momento in cui le scelte di ogni Rover e Scolta diventano esplicite, per vivere nel mondo, nella società, nella Chiesa lo stile e i valori acquisiti.

Nel nostro Gruppo è presente una Comunità mista di Rover e Scolte, chiamata Clan Ra.

Capi: adulti al servizio dei ragazzi

I soci adulti, i Capi e gli Assistenti Ecclesiastici sono coloro che avendo compiuto scelte solide ed acquisito adeguate competenze, sono impegnati nel servizio educativo di bambini, ragazzi e giovani.

Gli Assistenti Ecclesiastici sono sacerdoti corresponsabili della proposta scout all’interno delle Unità, delle Comunità Capi e degli altri livelli associativi. Insieme con gli altri Capi e soci adulti, annunciano e testimoniano la proposta cristiana.

I Capi e i soci adulti testimoniano l’adesione personale alla Legge e alla Promessa scout.

I soci adulti, nel proprio percorso di formazione intenzionale, sono chiamati a sperimentare e a vivere modalità di formazione permanente.

I Capi, gli Assistenti Ecclesiastici, i soci adulti svolgono il loro servizio secondo il metodo e i valori educativi dell’Associazione che si ispirano alle intuizioni pedagogiche e agli scritti di Baden Powell, alla Legge e alla Promessa.

Il Patto Associativo è la sintesi delle idee e delle esperienze maturate nell’ASCI e nell’AGI, accolte e sviluppate poi nell’AGESCI. È il legame che esprime le scelte fatte dai Capi e dagli Assistenti Ecclesiastici dell’Associazione, l’identità, l’impegno e le speranze che tutti condividono. Il Patto Associativo è rivolto anche alle famiglie dei ragazzi e a tutti coloro che sono interessati ai problemi dell’educazione, perché possano comprendere quali sono le caratteristiche dell’Associazione.

I Capi, gli Assistenti Ecclesiastici e i soci adulti in servizio educativo presenti nel Gruppo formano la Comunità Capi, che ha per scopo l’elaborazione e la gestione comunitaria del Progetto Educativo di Gruppo, l’approfondimento dei problemi educativi, la formazione permanente e la cura del tirocinio degli adulti in servizio educativo, l’inserimento e la presenza dell’Associazione nell’ambiente locale.

L’AGESCI, dal momento dell’ingresso in Comunità Capi, propone ai propri soci adulti percorsi formativi vissuti in una dimensione di formazione permanente.

La prima fase ha come finalità l’acquisizione di conoscenze e la comprensione degli elementi fondanti il servizio di Capo, sia motivazionali che pedagogico-metodologici.

La seconda fase ha come finalità l’acquisizione di competenze associative e della piena consapevolezza del servizio educativo in AGESCI.

Il percorso formativo avviene attraverso l’accompagnamento della Comunità Capi ed il sostegno delle altre strutture associative.

Ma che cos’è lo scautismo??? Che cos’è l’AGESCI???

Tutto il gioco scout, attraverso cui sono passate nel mondo oltre 300 milioni di persone, nasce dalla genialità di un ex generale inglese, Robert Baden Powell.

Egli riuscì a tradurre la propria esperienza di vita in una formula di pedagogia attiva che rispondeva pienamente a molte esigenze dei ragazzi della sua epoca e risultò attraente anche per le successive generazioni.

Dal suo apparire, ai primi del ‘900, lo scautismo ebbe rapidamente grande successo in tutto il mondo, e lo stesso Baden Powell, detto familiarmente B.P. fra gli scout, poté seguirne lo sviluppo assieme alla moglie Olave, che si occupò delle ragazze, le guide.

Oggi essere guida, essere scout significa far parte dei due movimenti di giovani più diffusi nel mondo: l’Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici (World Association of Girl Guides and Girl Scouts, WAGGGS) e l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (World Organization of the Scout Movement, WOSM).

Oggi nel mondo ci sono oltre 40 milioni di scout e guide in più di 200 Paesi. L’incontro più grande e conosciuto è il Jamboree, un campo che accoglie migliaia di esploratori e guide di tutti i Paesi del mondo, realizzato ogni 4 anni, fin dal 1920.

Il metodo scout: un’intuizione originale

Il metodo scout attribuisce importanza a tutte le componenti della persona, aiutando a svilupparle e a farle crescere in armonia, secondo un cammino attento alla progressione personale di ciascuno. È fondato sui “quattro punti di B.P.”:

– formazione del carattere, ossia della personalità, di una relazione positiva con se stessi che mira a sviluppare la capacità di fare scelte, di prendersi delle responsabilità, di progettare con consapevolezza la propria vita, scoprendo la propria vocazione nel piano di Dio.

– abilità manuale, ovvero una relazione creativa con le cose che ha come scopo lo sviluppo di un’intelligenza e di una progettualità pratica, di un’autonomia a realizzare, partendo da mezzi poveri, e a valorizzare quello che si ha perché lo si sa usare.

– salute e forza fisica, nel senso di un rapporto positivo con il proprio corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l’ambiente, che significa accettare il proprio corpo ed averne cura, ricercare ritmi naturali di vita, esprimere e vivere la propria sessualità, saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte.

– servizio del prossimo, il mettere a disposizione degli altri le proprie energie e capacità e rendersi utili in qualunque momento sia richiesto, che comporta l’educazione all’amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto.

Il metodo educativo dell’AGESCI è una proposta formativa che rende i giovani autentici protagonisti della loro crescita; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani.

Il metodo si evolve e si arricchisce nel tempo e si caratterizza per l’autoeducazione, l’esperienza e l’interdipendenza tra pensiero e azione, la vita di gruppo, la coeducazione, la vita all’aperto, il gioco, il servizio, la fraternità internazionale.

Un progetto di crescita: la forza dell’educazione

L’AGESCI, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, conta ad oggi circa 180.000 associati distribuiti in circa 1.800 Gruppi su tutto il territorio nazionale.

E’ un’associazione di giovani per i giovani, aperta a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 21 anni, che:
– crescono secondo una scelta e un progetto specifico di coeducazione, per formarsi come persone che sanno capirsi, collaborare, discutere, decidere insieme;

– si assumono responsabilità personali proporzionate all’età, e vivono occasioni per sviluppare a fondo qualità e interessi, in una progressione di crescita che ciascuno progetta e verifica personalmente con i Capi;

– vivono esperienze appassionanti di vita all’aperto e di conoscenza dell’ambiente, incontro con persone e situazioni diverse, per acquisire la capacità di saper osservare, capire, agire;

– si aprono alla dimensione internazionale, nel frequente incontro gioioso con scout e guide di Paesi diversi, sperimentando l’apertura all’altro e il rispetto delle differenze, la solidarietà e la cooperazione;

– camminano nella fede, che parte dalle esperienze vissute, attraverso un sentiero fatto di conoscenza, approfondimento, preghiera, confronto.

(liberamente tratto e riadattato dal materiale informativo distribuito dall’AGESCI)

AGESCI Gruppo Cittadella 2: la storia

Sull’onda della contestazione studentesca e operaia del 68 anche nello scautismo padovano si creano tensioni a livello di conduzione delle Unità e organizzazione delle attività provinciali.

Anche a Cittadella esistono diversità di opinioni e di attuazione del metodo (riguardo, ad esempio, l’uso dell’uniforme, l’impegno politico attivo, la realizzazione di attività provinciali, quali Caccia di Primavera, Giochi di San Giorgio, Challenge Rover).

Per tale motivo 7 Capi, tra cui il Capo Gruppo ed il Capo Riparto dell’ASCI Cittadella 1, decidono di dar vita ad una nuova realtà.

L’inaugurazione del nuovo Gruppo, il 04/12/1972, vede il primo Capogruppo consegnare, in una cappella del Duomo di Cittadella, il fazzolettone marrone con striscia rossa al Capo Riparto S. Giorgio e al Capo Clan Ra.

I fazzolettoni devono la scelta del colore al richiamo della tonalità delle mura cittadine.

Nel 73 il Gruppo vive il proprio Campo dell’avvio a Forno di Zoldo.

Dal 04/05/1974 il Cittadella 2 continua le sue attività come Gruppo dell’AGESCI.

Il 15/12/1974 apre ufficialmente il Branco Nord-Est, nome che indica il settore del centro cittadino in cui è ubicata la tana.

Nel 75 i censiti aumentano da 43 a 104.

Nel 76, in occasione del terremoto in Friuli, 6 Capi, a ventiquattro ore dall’inizio del disastro, già partecipano ai primi interventi di soccorso.

Nel 76 la Co.Ca. invia 2 Capi a Firenze, per incontrare i responsabili dei gruppi della costituenda Federazione Scout d’Europa, con l’intenzione di uno scambio di idee sullo scautismo cattolico italiano.

La Co.Ca. tuttavia delibera di non aderire alla nuova associazione e di rimanere in AGESCI, per portare le proprie idee di cambiamento dell’associazione dal di dentro.

Sempre nel 76, i Capi prendono contatti con il Centro Studi B.P. (organizzando poi anche 2 Convegni), con il proposito di una rivalutazione della metodologia delle tre branche.

Nell’estate 77 tre Squadriglie di Guide, origine del Reparto Brownsea, vivono il Campo Number One in Val Calamento.

Nel 78 aprono il Branco Tregua dell’Acqua (che chiuderà nell’82) ed il Fuoco Zenit; anche gli Esploratori si sdoppiano e, fino all’83, esisterà, accanto al S. Giorgio, il Reparto Scorpione.

Nel 79, pur non esistendo ancora le lupette, il Gruppo comincia a diventare troppo numeroso per restare l’unico in città (203 censiti).

Nello stesso anno nasce il Torneo Maschile di Scout-ball, una tradizione della branca E/G del Gruppo viva tutt’ora.

Nell’83 i Reparti partecipano ad un campo internazionale a S. Georgen in Attergau (Austria).

Nell’autunno dell’85 apre un Branco femminile, che riprende il nome Tregua dell’Acqua.

Nell’86 il Torneo di Scout-ball vede finalmente la prima vittoria del Cittadella 2.

L’anno successivo, le Guide del gruppo vedono realizzarsi il sogno di un primo Torneo Femminile con la loro vittoria.

Nell’estate 87, a Mendrisio (Svizzera) si tiene il primo Campo di Gruppo.

Nel novembre 88 nasce il nuovo Reparto misto Jam.

Nel novembre 89 il Branco Nord-Est diventa misto ed il Branco Tregua dell’Acqua, assieme al Reparto Jam, si stacca dal Gruppo e forma il nucleo del neo istituito Cittadella 4.

Nell’ottobre 90 il Clan Ra ed il Fuoco Zenit si fondono.

Nell’autunno 98 nasce l’ultima Unità del Gruppo, il Branco Lahinis, che chiude la sua storia nell’autunno 2011.

Il 09/12/2012 il Gruppo festeggia i suoi primi 40 anni; i festeggiamenti del 40° continuano con una giornata di festa il 26/05/2013 e durante il secondo Campo di Gruppo svoltosi a Montenars (UD) dal 3 al 16/08/2013.

Il 04/12/2022, a cinquant’anni esatti dalla fondazione, il Gruppo ha ricordato questo importante traguardo con una S. Messa in Duomo a Cittadella; i festeggiamenti del Cinquantennio continueranno lungo tutto l’anno scout 2022/2023.

Sede Legale: Via Wiel 42 - 35013 Cittadella (PD)
Francesca Fabris

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